Il tema dei vaccini per il cane carlino (e non solo) è davvero spinoso e chi sono io per parlarne?
Non sono un medico, non un biologo o un virologo e neanche un veterinario. Sono solo una proprietaria di carlini molto attenta e piuttosto curiosa che negli anni si è informata tramite fonti accreditate ed esperienze personali.
Mi sono avvicinata a questo argomento già diversi anni fa quando nella mia vita entrò Giotto. Era molto piccolo ed io avevo troppa paura di una reazione avversa al vaccino, sicuramente non poco comune nel cane carlino. Giotto non ebbe mai nessun effetto collaterale post vaccino negli anni in cui lo vaccinai, poi smisi, ma questa è una storia che ti racconterò in un altro articolo.
Linee Guida WSAVA per la vaccinazione del cane
La WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) è una comunità globale di oltre 200.000 veterinari che lavorano per promuovere la salute e il benessere degli animali da compagnia in tutto il mondo. Una delle loro attività principali è la creazione di “Linee guida per la standardizzazione” nelle aree chiave dell’assistenza veterinaria.
Di assoluta importanza per questo articolo è il documento della WSAVA sulle Linee Guida per la vaccinazione del cane e del gatto applicabili a livello mondiale, anche se esistono diverse scuole di pensiero su questo tema.
Tutti possono consultare il documento semplicemente ispezionando il sito della WSAVA → QUI trovi il file in .pdf che puoi comodamente scaricare e conservare.
Di seguito ti esporrò i punti salienti di questo trattato che riporta l’evidenza scientifica in base alla quale sono state fatte le diverse raccomandazioni. Esistono anche altre linee guida ma il punto di forza di WSAVA è di aver cercato di trovare dei punti di incontro validi in tutto il mondo.
I vaccini per il cane carlino
La WSAVA rende noto che esistono due gruppi di vaccini: vaccini core (raccomandati ma non obbligatori in Italia) e vaccini non-core (utili solo in particolari condizioni).
VACCINI CORE
Sono vaccini altamente raccomandati, proteggono gli animali da malattie gravi e potenzialmente fatali che hanno una distribuzione mondiale. Per il cane (esiste un protocollo anche per i gatti ma non è questa la sede corretta in cui parlarne) sono quelli che proteggono contro i virus:
- CIMURRO (Canine Distemper Virus, CDV)
- ADENOVIRUS CANINO (Canine Adenovirus, CAV, comunemente conosciuta come epatite)
- PARVOVIRUS CANINO di tipo 2 (Canine Parvovirus 2, CPV-2) e le sue varianti
- Nelle aree del mondo dove il virus della RABBIA è endemico, la vaccinazione contro questo agente deve essere considerata core, anche se non richiesto dalla normativa vigente.
Queste malattie sono potenzialmente letali, specialmente per i cuccioli. Il cimurro e l’adenovirosi o epatite infettiva poi, possono provocare gravi ripercussioni sulla vita del nostro cane, anche in seguito a guarigione. La parvovirosi, malattia altamente contagiosa anche perché il virus che la causa resiste a lungo nell’ambiente, ha un’altissima mortalità nei cuccioli molto piccoli. Insomma, contro queste malattie il nostro cane carlino deve essere protetto.
VACCINI NON-CORE
Il VGG ha definito vaccini non-core quelli che devono essere fatti SOLO in base alla reale necessità, allo stile di vita del soggetto e alla zona in cui abita. Fanno parte di questa categoria:
- LEPTOSPIROSI
- LEISHMANIOSI
- BORDETELLA BRONCHISEPTICA (uno degli agenti della tosse dei canili)
Questi vaccini sono richiesti solo per gli animali che sono a rischio di contrarre determinate infezioni. Ad esempio, il rischio di contrarre una delle leptospire patogene può essere considerato notevole in un cane che vada a farsi il bagno in un lago o in un fiume in estate (la leptospira vive bene nelle acque dolci e stagnanti), ma sarà al contrario molto basso per un cane che viene portato a spasso nel centro di una città.
Quando e quanto vaccinare?
La corretta profilassi vaccinale parte quando il nostro carlino è ancora cucciolo. Nelle prime ore della loro vita, fino a qualche settimana dopo, i piccoli carlinetti sono protetti dagli anticorpi materni, assunti grazie al colostro e quindi ad una corretta lattazione.
Questi anticorpi però, non sono eterni e la loro durata è piuttosto soggettiva e difficile da determinare. Per convenzione, la WSAVA, consiglia di effettuare il primo vaccino trivalente (contenente SOLO i 3 vaccini core consigliati) a 6/8 settimane di età. Solitamente questo vaccino viene effettuato dall’allevatore prima di consegnarti il tuo cucciolo.
Sarai tu a doverti occupare del secondo e terzo richiamo, rispettivamente a 3 mesi (o 30 giorni dopo la prima dose) e l’ultimo a 6 o a 12 mesi di età (scelta che rimane a discrezione del tuo veterinario). Lo scopo principale di questa vaccinazione è quello di assicurare che si sviluppi una risposta immunitaria protettiva in ogni cane che potrebbe non essere riuscito a rispondere a una qualsiasi delle vaccinazioni core della prima serie vaccinale, e non tanto di “richiamare” la risposta immunitaria.
Secondo le linee guida mondiali stilate dalla WSAVA, dopo che il tuo cucciolo ha ricevuto l’ultimo richiamo, ha ufficialmente completato la prima serie vaccinale e potrà essere rivaccinato dopo 3 anni (non più spesso) previa titolazione anticorpale.
In parole semplici, le vaccinazioni successive all’ultimo richiamo dei 6 o 12 mesi di età, possono essere somministrate a intervalli di 3 anni o più.
Prima di procedere è comunque consigliabile richiedere la titolazione anticorpale perchè si è constatato che l’immunità (data dalla corretta vaccinazione del tuo cucciolo) dura per molti anni o anche per tutta la vita seppure in assenza di qualsiasi richiamo vaccinale.
Perchè si continua a vaccinare ogni anno?
La vaccinazione triennale dell’adulto generalmente non si applica ai vaccini core inattivati (ad eccezione della rabbia) e neanche ai vaccini non-core, in particolare a quelli che contengono antigeni batterici. Di conseguenza, i prodotti contenenti Leptospira, Bordetella e Borrelia (malattia di Lyme), ma anche le componenti che contengono il virus della parainfluenza, richiedono richiami più frequenti.
Va da sè che, siccome sul mercato non esistono vaccini non-core monovalenti (ad eccezione di Leptospira, Leishmania e Rabbia), i veterinari utilizzeranno un vaccino eptavalente contenente anche i vaccini core per cui il tuo cane avrebbe già un’immunità consolidata. Questo tipo di vaccino viene somministrato ogni anno rischiando il fenomeno della iper-vaccinazione.
Ti riporto un tratto dal Blog della dott.ssa Maria Mayer sui vaccini non core in modo che tu possa trarre le tue conclusioni.
“Il professor Michael Day, uno dei Vet che hanno stilato le linee guida, consiglia di vaccinare i cani contro il virus paraninfluenzale canino SOLO se questi si devono recare in una pensione per cani (o comunque in una situazione di sovraffollamento). Forse non lo sapete ma nel famoso “vaccino eptavalente” che protegge da 7 malattie del cane e che viene di prassi ripetuto annualmente è inserita anche questa vaccinazione non core.
Io ai miei clienti spiego bene la situazione: anche se il cane dovesse essere esposto alla tracheobronchite provocata da questo virus, assieme a molti altri agenti patogeni, è una malattia in genere autolimitante (cioè si conclude da sola nel giro di 3-10 giorni) e che può essere trattata con terapie naturali o, al limite, antibiotiche. Ogni cane è a se, ma per me prevale in questo caso il beneficio dell’evitare una vaccinazione sulla reale possibilità di contrarre una patolgia comunque GENERALMENTE non grave. Quindi? fiducia! Solo la fiducia nel vostro Vet è la soluzione”.
La WSAVA incoraggia le aziende produttrici a fornire una gamma completa di vaccini monovalenti, o almeno a separare le valenze core da quelle non-core, ma questo non è ancora stato fatto.
Rabbia e Leishmaniosi: prassi vaccinale
La rabbia non è attualmente presente in Italia, anche se alcune zone al confine potrebbero vedere volpi o altri carnivori selvatici “importarla” nei nostri territori.
Quando vaccinare quindi per la RABBIA?
In Italia non vige nessun obbligo di vaccinazione antirabbica al momento su scala nazionale, anche se la vaccinazione può essere richiesta localmente. È obbligatorio vaccinare contro la rabbia poi per poter viaggiare con il proprio cane (la vaccinazione deve essere effettuata almeno 4 settimane prima del viaggio).
Se è tua necessità vaccinare il carlino per la rabbia, sappi che gli intervalli delle rivaccinazioni per questo virus sono spesso dettati dalla legge. I vaccini antirabbici inattivati disponibili a livello internazionale erano inizialmente prodotti con una DOI di 1 anno e di conseguenza le rivaccinazioni erano richieste ogni anno. Oggi è possibile vaccinare per la rabbia, salvo diverse indicazioni locali, ogni 3 anni.
E per quanto riguarda la LEISHMANIOSI?
Dal 2011 si era cominciato ad utilizzare il vaccino Canileish prodotto da Virbac che però ha avuto uno scarso successo (cioè si è visto che non aveva l’efficacia professata) ed è quindi stato recentemente soppiantato dal Letifend distribuito da MSD Animal Health.
Il nuovo vaccino per la Leishmaniosi deve essere ripetuto ogni anno a partire dai 6 mesi di età.
Si consiglia questo vaccino solo per i cani sani, anche se secondo le indicazioni della casa produttrice, il vaccino è sicuro anche in cani infetti in quanto non ha peggiorato il decorso della malattia durante il periodo di osservazione di 2 anni.
Decidere se vaccinare e/o rivaccinare il tuo cane carlino spetta anche a te. È molto importante informasi su rischi e benefici, confidando le proprie paure e i propri timori al veterinario che saprà stilare un protocollo vaccinale adatto al tuo cane.
Mi chiedete spesso quale sia stata la mia scelta sui vaccini per i miei 3 carlini, sarebbe riduttivo parlarne in poche righe e probabilmente passerebbe un messaggio sbagliato.
I miei cani hanno tutti ricevuto un’adeguata immunizzazione di base, non sono assolutamente contro i vaccini ma non sono favorevole all’iper-vaccinazione.
Avremo modo di affrontare questo argomento nei prossimi articoli.
Nel frattempo Ti aspetto nel mio Gruppo Facebook Il Carlino in salute.
Bibliografia: - WSAVA - Il Blog della dott.ssa Maria Mayer
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