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Il carlino, il cane che ama sopra ogni cosa

I Carlini si nutrono letteralmente di amore: la loro è una vera e propria vocazione.

I piccoli cani dalla coda riccia manifestano un attaccamento morboso verso i propri compagni di vita, siano essi uomini o altri animali.
Lo esprimono volendo sempre stare con loro e facendo incredibili festeggiamenti ogni volta che si riuniscono dopo una separazione (ad esempio se scendi a vuotare l’immondizia e poi ritorni…).

Per il cane carlino l’amore è al di sopra di tutto

Il cane carlino pone l’amore talmente in cima al suo modo di essere che molto spesso esprime felicità nel salutare perfino un perfetto sconosciuto.
Non tutti i carlini hanno lo stesso carattere ma è davvero molto raro trovare un carlino che non scodinzoli alla prima moina!

Quando scegli di avere un carlino nella tua famiglia dovrai fare i conti con un animo generoso e sensibile. I carlini sono stati concepiti per essere i cani da compagnia perfetti e come tali si comportano.
Questa razza se privata di affetto e stimoli sociali, può manifestare forti disagi e talora anche una forma di depressione.

Per avere un buon rapporto con il tuo Carlino dovrai trasmettergli la felicità e l’amore che provi nello stare con lui.

Carlino, amore e famiglia

carlino e amore

Se decidi di prendere un carlino, sappi che non è un cane per tutti.
E’ un’anima nobile e delicata che richiede moltissime cure e tantissime attenzioni. Non può essere lasciato solo a casa per molte ore perché potrebbe soffrire di ansia da separazione dal “proprietario”.

Il carlino ha un solo obiettivo nella vita: starti vicino. Stare con te sarà l’unica cosa che amerà fare. Ci sono carlini che seguono il proprio proprietario nelle imprese più disparate, chi buttandosi col paracadute come Otis, chi vivendo in camper in giro per l’America come Norm il carlino del fotografo Jeremy Veach.

I carlini devono sentire il gusto di vivere in “branco”, ma io preferisco parlare di famiglia.
Devono vivere a stretto contatto con il proprio “proprietario”, ma io preferisco mamma e papà.

Amano la vicinanza, il contatto fisico, la comunicazione, non sono fatti per la vita solitaria.

Un carlino tenuto ai margini della vita familiare, ignorato o trascurato può sviluppare comportamenti negativi e certamente non sarà felice: l’idea che il carlino debba “fare il cane” stando sempre fuori casa, magari al gelo, o chiuso in un recinto è una cosa assolutamente aberrante.

La sua vita ideale è quella a stretto contatto con la famiglia e non dobbiamo mai dimenticare che le separazioni, anche brevi, non sono mai piacevoli, perché vanno contro l’istinto canino di rimanere sempre uniti ai propri compagni.

Un cane nato per amare

Il cane carlino è nato all’incirca 3000 anni fa nell’antica Cina. Non sappiamo molto su di lui e di come sia stato “creato”, probabilmente è un discendente del sontuoso pechinese, ma purtroppo tutti i documenti, gli scritti e i dipinti che raccontano della sua nascita sono stati volutamente bruciati da Qin Shi Huang, primo imperatore cinese.

Tutto questo lo pone al centro di miti e leggende che lo vedono sempre come una creatura divina: per i monaci tibetani se qualcuno avesse scalato l’Himalaya e avesse toccato un’aquila appena nata sulla testa, sulla cima più alta della montagna, sarebbe stato trasformato nel piccolo cane sacro: il Carlino.

Il suo aspetto regale, il portamento elegante, il pelo morbido come velluto ma soprattutto il suo muso ricco di rughe, ne hanno fatto una razza molto apprezzata nell’arco di molti anni.

E’ stato il cane di molti imperatori cinesi che ne hanno apprezzato non solo il candore ma anche il carattere fiero e devoto.
Nel libro “The Complete Pug” è narrata la storia di Peach Flower, un carlino vissuto nel 960 d.C. e appartenuto ad un imperatore. Il carlino sopravvisse alla morte del suo padrone ma si lasciò poi morire di malinconia: tenuto in una gabbia d’oro fino alla fine dei suoi giorni, venne poi seppellito assieme al suo amato imperatore.

Questa è solo una delle tantissime storie che raccontano della fedeltà del carlino verso il proprio “padrone” e questo può solo farci capire come questo cane sia stato creato e allevato per amare.

Sul finire dell’800, il carlino era detto anche “il fanciullino” perché veniva accudito come un figlio. A questo proposito puoi leggere i bellissimi scritti di Miss Hester Piozzi nel mio articolo su Il carlino in Italia.


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2 Comments

  • Roberta
    14 Novembre 2021 at 19:39

    Veramente vero e come avere una persona nella famiglia.

    Reply
    • Simona Trecordi
      19 Novembre 2021 at 14:17

      il carlino è un membro della famiglia come è giusto che sia <3

      Reply

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