Il nostro amato carlino ha attraversato molti secoli prima di arrivare fino a noi. La sua storia ricca di mistero ed il suo aspetto sontuoso, ne hanno fatto un cane molto amato da imperatori, reali e personaggi illustri di tutti i secoli.
Dalla Cina all’Europa, l’ascesa del carlino non conosce momenti bui e, grazie anche al suo splendido carattere, è tutt’oggi una delle razze più amate al mondo.
I tanti nomi del cane carlino
Il carlino è una delle razze canine più antiche del mondo, le sue origini risalgono a più di 3000 anni fa nella regione di Canton in Cina.
Solamente nell’ultima parte del 1500 la Cina iniziò gli scambi commerciali con l’Europa e, grazie alla compagnia delle Indie, il carlino venne importato in Olanda da dove iniziò ad essere conosciuto in tutto l’occidente.
Avendo passato molti secoli e molte culture, il nome destinato al cane carlino ha subito l’influenza del paese e della popolazione che lo ha ospitato. Credo sia molto interessante leggere di tutti i nomi con cui veniva chiamato per capire davvero l’importanza che questa razza ha avuto nel corso della sua esistenza.
In Oriente.
Il Carlino era considerato una creatura sacra, capace di allontanare il male e tutto ciò che è negativo, e per questo motivo questa razza veniva allevata nella città sacra degli eunuchi, lontana dalla gente. I Cinesi, in epoca remota, lo chiamavano CANE DI FOO (o Cane di Fo) che significa “di stirpe nobile”.
Il cane di Foo, che si alterna al drago ed al leone nella semantica scultorea, è il guardiano collocato in coppia davanti all’ingresso dei templi; sono la coppia dei “cani leoni”.
Altri nomi usati presso la corte del celeste impero erano: Lo Chaing Sze (abbreviato LO-SZE), Lo Chaing Pai o Pai Dog.
I Coreani e i Giapponesi lo chiamavano Szu Chuan e, successivamente, SICHUAN PAI (alcuni autori affermano che i commercianti olandesi potrebbero aver trovato questo nome difficile da tradurre e male interpretarono la lingua cinese, producendo il suono come “pug”)
Mentre nel Tibet il Carlino fu chiamato LAGS K’YI, ovvero Hand Dog, perché si credeva che se un essere umano avesse posto la sua mano su una giovane aquila appena nata, l’uccello si sarebbe trasformato nel cane cinese di razza Carlino.
In Occidente.
Anche in Europa il Carlino fu battezzato con diversi nomi a secondo della cultura che li ha resi protagonisti della storia.
GERMANIA
In Germania fu battezzato MOPS che significa straccio, riferito al suo muso stropicciato. Alcuni sostengono che Mops derivi dal verbo “moppen”, cioè “avere l’aria corrucciata”.
SPAGNA
In Spagna anticamente i Carlini vennero chiamati BELLE in onore della Regina Isabella di Castiglia, ed ereditarono anche il tipo di colore: “Color Isabella”.
Si narra che la regina fece un voto, di non cambiarsi la camicia finchè non fosse stata espugnata la fortezza di Ostenda il cui assedio durò 3 anni. Possiamo immaginare il colore di questa camicia, lo stesso giallo bruno del dorso del carlino!
Più tardi fu chiamato DOGULLO, mentre ora anche in Spagna vige il nome pug.
RUSSIA
In Russia il nome per il Carlino era e rimane MONC.
ITALIA
In Italia e in Francia, quasi alla fine del 1800, fu chiamato CARLINO (o Carlin), che deriva dal nome di Carlo Bertinazzi, famoso attore settecentesco della Comédie italienne installata a Parigi, che interpretava il ruolo di Arlecchino.
Egli possedeva un animo dolce e la sua personalità riscuoteva un vasto consenso tant’è che il suo essere omosessuale era un segno di eleganza e raffinatezza.
Bertinazzi conquistò i cuori delle incipriate dame di corte che iniziarono a chiamare i loro cagnetti “Carlin”, in omaggio alla sua bravura e alla maschera arlecchina che usava indossare nelle sue commedie, molto simile alle fattezze della bestiolina.
Alcune fonti, non bene citate, sostengono che il primo nome italiano dato al Carlino, fu Cangallino.
Altri indicano che, in epoche precedenti, il Carlino ebbe tantissimi altri nomi, tra cui Cagantino, Camuso, Cagnuolo, Scimmiotto e Fanciullino.
Quest’ultimo (fanciullino) è il nome che più mi ha colpita perchè, da mamma-pug, non posso che pensare quanto questo cane sia entrato nei cuori delle persone che lo hanno posseduto, anche in epoche remote in cui il ruolo del cane era ben diverso da quello di adesso.
Mi piace sempre citare Mrs. Hester Piozzi che nel suo diario di viaggio, risalente al 1786, racconta di aver conosciuto un uomo che le raccontò che la moglie aveva il cuore spezzato poiché il suo carlino era stato investito. Questo carlino, come era usanza dell’epoca, era stato allattato dalla donna e allevato come uno dei suoi figli.
La donna continua a raccontare che in Italia il piccolo carlino, o mastino olandese, era trattato con una gentilezza esagerata e che ogni carrozza, quindi ogni famiglia benestante, ne possedeva uno.
OLANDA
In Olanda fu chiamato MOPSHOND, nome in uso ancora oggi. Mentre in altri paesi Europei era anche conosciuto come Mastino Olandese, proprio perchè gli olandesi furono i primi ad importare questa razza in occidente e a farla conoscere in tutto il mondo conosciuto.
Nel 1573 il carlino di nome Pompei salvò la vita del suo padrone, il re Guglielmo I d’Orange, abbaiando e svegliandolo mentre un commando nemico si apprestava ad ucciderlo.
Per questo motivo gli Orange ero davvero devoti a questa razza tanto da farli diventare i cani ufficiali dell’aristocrazia olandese.
Nel 1688 Guglielmo III e Maria II lasciarono l’Olanda per salire al trono d’Inghilterra e portarono con loro alcuni Carlini per presenziare alla cerimonia indossando i fiocchi arancioni tipici della casata degli Orange.
Da dove deriva il nome Pug?
Il carlino è ormai conosciuto in tutto il mondo con il nome di Pug, ma da dove deriva?
In Inghilterra, il carlino, assume il nome di PUG alla fine del XVI secolo.
Il nome Pug appare nel dizionario del Bailey nel 1731, dove il termine sta a significare sia cane che scimmia, forse perchè esiste una lieve somiglianza fra i due.
Un certo reverendo di nome Pearce ha scritto invece che il nome Pug deriva dal greco e dal latino: il termine “pugnus” in latino sta a significare “mano chiusa in un pugno” e questa avrebbe una certa somiglianza con il profilo del Carlino.
Ipotesi meno plausibili sostengono che il nome Pug gli sia stato attribuito dal principe olandese Guglielmo III d’Orange, che lo definì così da un verbo inglese che significava “brontolare”, poichè il Carlino Pompei salvò la vita del suo avo abbaiando e allertandolo.
Milo E. Denlinger, nel suo libro “The Complete Pug”, scrive:
Un’ipotesi di gran lunga migliore, probabilmente quella corretta, è che la parola Pug sia una deformazione di Puck, il folletto malizioso del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare.
Questa derivazione è suggerita dal Century Dictionary, uno dei più grandi dizionari enciclopedici della lingua inglese, le cui etimologie delle parole sono di solito affidabili.
Come negare la predisposizione all’essere malizioso del carlino? Un’ulteriore prova che questa derivazione sia corretta è offerta con l’impiego del termine “picked up” da parte di alcune delle autorità del diciannovesimo secolo per descrivere il volto rugoso del carlino.
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