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Standard e Carattere

Lo standard ufficiale del cane carlino

Quando hai un carlino, la curiosità di sapere se è stardariamente bello, perfetto e meraviglioso è davvero tanta.
Anche se, parliamoci chiaro:

ogni carlino è bello a mamma sua

Sono sicura che anche tu, come me, ami il tuo carlino indipendentemente dal suo aspetto fisico ma solo per il suo carattere incredibilmente dolce e affettuoso.
Mi sembrava comunque doveroso indicarti le linee guida dello standard del cane carlino così come è descritto dall’Enci, ente nazionale della cinofilia italiana.

Lo standard di razza del cane carlino

LO STANDARD DEL CANE CARLINO

Il carlino fa parte della famiglia dei molossoidi.
I molossi sono dei cani, che indipendentemente dalla taglia, hanno in comune due caratteristiche fondamentali: struttura massiccia, cranio voluminoso e brachicefalo (ossia più largo che lungo)

Attualmente la Fci (Federazione Cinofila Internazionale) ha individuato i carlini come appartenenti al gruppo 9 nella sezione XI dei Molossoidi di piccola taglia, assieme al Bouledogue francese e al Boston Terrier.

I cani che vengono portati in esposizione (expo o show) devono soddisfare specifiche caratteristiche che li distinguono dagli altri in modo da definire o migliorare la razza a cui appartengono.

Tali norme comprendono caratteristiche che descrivono l’aspetto generale, dimensioni minime e massime, colore del mantello, forma della testa, orecchie, dentatura, proporzioni del corpo e andatura. Tutte queste caratteristiche insieme costituiscono quello che viene chiamato “standard di razza”.

Uno standard è quindi la linea guida che descrive le caratteristiche ideali che sono state fissate quando una razza in particolare viene riconosciuta come tale.

Il primo standard formulato per il carlino venne proposto in Inghilterra circa nel 1883, ribadito poi nel 1931 dai membri del Club Pug of America riconosciuto dalla American Kennel Club (AKC).

L’attuale standard del carlino è stato sottoposto a revisione nel 2010, a causa di problemi di salute e patologie a cui molti dei soggetti allevati erano sottoposti.

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Il Pug Dog Club, Mr. Cruft e le misure dei carlini a fine ottocento

Caratteriste peculiari del cane carlino

I cani molossi, di qualsiasi taglia essi siano, rispondono ad alcune caratteristiche che li contraddistinguono:

  • struttura massiccia
  • cranio voluminoso e brachicefalo (ossia più largo che lungo)

Nello specifico il carlino, per essere in standard, dovrà avere:

ASPETTO GENERALE

Robusto e quadrato, dalle forme compatte e dalla muscolatura ben distribuita. Decisamente quadrato e raccolto.

TESTA E CRANIO

Relativamente larga e proporzionata al corpo, rotonda. Il muso è corto, tronco, quadrato. Le rughe sono chiaramente disegnate sulla fronte, la maschera ben definita. Sono apprezzabili i nei a fianco della bocca. Narici ben aperte e larghe.

COLLO

Leggermente arcuato, a criniera, robusto, spesso e forte, di una lunghezza sufficiente per portare la testa con fierezza.

OCCHI

Scuri, grandi, di forma rotonda con espressione dolce e sollecita.

ARTI ANTERIORI

Molto forti e diritti sono di una lunghezza moderata che si adatta molto bene alla taglia del corpo. Le spalle sono assai oblique.

ARTI POSTERIORI

Molto forti e di media lunghezza, posti sotto il torace diritti e paralleli; il posteriore è ben angolato.

DENTATURA

La mascella inferiore è larga, gli incisivi inferiori sono su una linea pressoché diritta. Denti e lingua visibili sono indesiderabili.

CODA

Detta a spirale, è attaccata alta e forma un anello il più chiuso possibile sopra il dorso. Il doppio giro è molto desiderato.

ORECCHIE

Sottili, piccole, morbide come velluto nero. Sono ammesse due varietà:

  • orecchie a rosa: piccole, ripiegate all’indietro che rivelano la voluta interna
  • orecchie a bottone: con lobi piegati in avanti, punta aderente al cranio per coprire l’orifizio e rivolta verso l’occhio. La preferenza va a questo secondo tipo.

MANTELLO

Pelo fine, liscio, morbido, corto e lucente, ne duro né lanoso.

COLORE

I colori accettati dallo standard italiano Enci sono:

Ognuno di loro nettamente definito, per avere un netto contrasto fra il colore, la striatura dorsale (striscia nera che va dall’occipite alla coda) e la maschera. Le macchie sono nettamente definite. Muso o maschera, orecchi, nei sulle guance, “segni di pollice” (ditate), losanga sulla fronte e striatura dorsale, tutti il più nero possibile.

Nel carlino nero è importante che il colore sia di un nero lucido, che ricorda un drago nero. Il muso, le orecchie, i nei sulle guance, il diamante sulla fronte e la riga sulla schiena sono scure, ma non nere.

ANDATURA

Guardando dal davanti, il cane deve alzarsi e abbassarsi con gli arti ben sotto le spalle; i piedi devono essere rivolti in avanti, ne in dentro ne in fuori.

Dal dietro, i movimenti devono essere altrettanto precisi. Azione potente per gli anteriori, che si portono bene in avanti. I posteriori si muovono con scioltezza, mettendo in evidenza l’articolazioni delle graselle.

L’andamento è caratterizzato da un leggero rullio della parte posteriore. Il rullio è molto apprezzato.

PESO

Il carlino deve avere una forte muscolatura, ma la sostanza non deve essere confusa col sovrappeso. Lo standard cita che il peso può variare tra i 6,3 kg e gli 8,1 kg ma osserviamo bellissimi esemplari decisamente di peso superiore a quello definito dallo standard.

Quanto deve pesare un carlino? È una domanda piuttosto frequente a cui, in realtà, non può essere data una vera risposta. Il peso corretto va in base alla conformazione del carlino, all’altezza, alla struttura ossea, alla muscolatura.
Per questo ho realizzato un simpatico video sul mio canale YouTube: “Quanto deve pesare il carlino?”

Chiedilo all’esperto di standard carlino

sergio soffientini allevatore di carlini
Sergio e Dalila, foto 2017

Nonostante tutte queste fantastiche informazioni, non è semplice per un occhio poco allenato, riconoscere un vero campione di bellezza.

Ho quindi chiesto un parere ad un vero esperto di questa razza: Sergio Soffientini, allevatore di carlini e giudice Enci.

Ebbi modo di conoscere Sergio nel 2017 quando andai a visitare il suo allevamento per trarne un’intervista per il blog.
Il suo interesse nei confronti della razza nasce circa 30 anni fa quando per caso, accompagnando un amico in un allevamento, fa la conoscenza di un simpatico carlino, Hector, di stirpe irlandese, che diventò poi il suo primo esemplare.

In seguito, la sua passione lo portò in Irlanda dalla quale portò in Italia due splendide femmine che diedero inizio all’allevamento GIO.DO.GIO, uno dei più antichi d’Italia, da oltre 35 anni.

Sergio, quali sono le caratteristiche più apprezzate in Expo?

Il carlino deve rispettare lo standard, essere molto raccolto (multum in parvo), corto, con una buona ossatura e un buon giro di coda, le narici ben aperte. Molto importante la forma del muso che deve essere ben quadrato e non troppo sottile nel mento. Da non sottovalutare la pigmentazione nera nel muso, nelle orecchie e anche nelle unghie.

Come scegliere un futuro campione?

E’ una questione di colpo d’occhio, di esperienza. La prima cosa che guardo è la testa ma è importante vedere il cucciolo anche verso i due mesi per vedere come si è sviluppato, e poi ancora ad un anno. Io amo lo standard inglese, non un cane troppo grande ma ben raccolto, Multum in Parvo! Coda ben portata, ruga non esagerata e con narici bene aperte.

Un consiglio a chi deve prendere un cucciolo di carlino?

Guardare che sia ben vivace e controllare i genitori che respirino bene. Curare sempre l’alimentazione.”

Se vuoi conoscere meglio Sergio Soffientini e i suoi bellissimi carlini, leggi la mia intervista qui.


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