Uno dei motivi più frequenti di preoccupazione per il proprietario di un cane carlino, è il prurito. In questo articolo ti parlerò delle cause più frequenti, sintomi e trattamenti.
Prurito nel cane carlino
Quando il prurito provoca leccamento.
Il cane carlino, come ormai una moltitudine di altri cani, ha spesso malattie cutanee che lo portano a grattarsi in modo esagerato e continuo.
Il prurito non si manifesta sempre allo stesso modo. A volte il cane si gratta con il movimento incessante delle zampe, altre invece no.
In questa situazione tende a leccarsi, un po’ come fanno i gatti.
Il leccamento continuo è sintomo di disagio, sempre!
Può essere significativo di prurito, ma più spesso è sintomo di dolore percepito nel punto in cui il cane si lecca.
Tipico è il dolore artrosico ad una articolazione, che il cane si lecca di frequente.
Quando il cane cerca sollievo dal prurito con il leccamento, lascia delle macchie più scure (o più chiare a seconda del colore del mantello) nella parte interessata.
Se è molto insistente, oppure prolungato nel tempo, può creare anche delle zone in cui il pelo è più corto e spezzato.
Prurito nel cane carlino: cause
Ma veniamo ai motivi per cui un cane può grattarsi.
Partiamo dal dire che la pelle è l’organo più esteso del corpo e che è una vera e propria barriera contro gli agenti esterni.
Deve essere perfettamente integra ed impermeabile oltre ché ben idratata perché possa espletare la sua funzione di protezione.
Perché questo avvenga, è necessario, non soltanto che non esista una predisposizione di razza o famigliarità all’instaurarsi di malattie cutanee (penso alla rogna demodettica, che ormai è accertato essere malattia quasi ad esclusiva causa ereditaria o alla dermatite atopica), ma anche che ci sia una corretta alimentazione, completa di tutti quei componenti che rafforzano le difese immunitarie della cute.
Le cause più frequenti di prurito nel cane possono essere:
- di origine parassitaria: pulci, acari, funghi, lieviti
- allergica: da alimento, erbe, ambientali
- batterica: dermatiti
- metaboliche: morbo di Cushing, diabete,
- malattie tumorali ed altre.
Il prurito (leccamento) da stress è piuttosto raro nel cane.
Quando è presente deve essere diagnosticato con certezza, possibilmente da un pool di veterinari che comprendano competenze di clinici, in grado di escludere le malattie metaboliche più sopra riportate, ortopedici, perché spesso sotto ad un atteggiamento del genere si nascondo patologie articolari latenti e comportamentalisti, che possano accertare il disagio e quindi risolverlo anche da un punto di vista ambientale.
Il problema del prurito è che spesso è tanto intenso da far si che il cane si provochi delle lesioni secondarie, che aggravano la situazione, creando vere e proprie escare (escoriazioni) e dermatiti secondarie che complicano e confondono il quadro clinico, non consentendo di riconoscere la causa primaria.
Il prurito nel cane: la Dermatite atopica.
Di dermatite atopica abbiamo parlato in modo molto esaustivo in questo articolo, che ti consiglio di leggere per approfondire maggiormente l’argomento, soprattutto per valutare se il tuo veterinario sta affrontandola (in caso tu abbia il sospetto che il tuo cane ne sia affetto) in modo corretto, perché non è sempre facile.
La dermatite atopica è una malattia a predisposizione ereditaria, tanto che è sconsigliato utilizzare cani che ne siano affetti, per la riproduzione.
E’ una dermatite che si scatena a causa di allergia ad agenti ambientali.
Il problema è che spesso, capire a cosa è realmente allergico il cane, può essere davvero complicato.
Sintomi:
Il prurito nella dermatite atopica è generalizzato, quindi non localizzato in zone particolari.
A seconda del tipo di allergia potrà essere:
- stagionale: se l’allergia è a pollini che si presentano soprattutto in primavera;
- permanente: se è da acari, purtroppo presenti sempre in tutti gli ambienti, o da sostanze presenti nell’ambiente (polveri, plastica, detergenti, piume, ecc. ecc)
La diagnosi di dermatite atopica è particolarmente complessa perché deve escludere qualunque altra causa di prurito, compreso le allergie alimentari.
Terapia:
Un trattamento certo che risolva la dermatite atopica in realtà non è ancora stato trovato.
Esistono dei vaccini, se si è riusciti a identificare con precisione l’allergene, ma il risultato non è sempre garantito.
La terapia che ha maggior successo è indicata come terapia integrata, in cui si cerca di rafforzare le difese immunitarie della pelle, nutrendola in modo adeguato.
Questa comprende:
- integrazione con omega 3, che hanno forte potere antinfiammatorio e nutritivo è fondamentale in tal senso;
- shampoo lenitivi,
- alimentazione con dieta casalinga o il più possibile naturale (commerciale umido), senza sostanze di scarto per il fegato, quindi con proteine di altissima qualità.
In tal senso sono sconsigliati gli alimenti secchi, molto meglio l’umido che ha una minor lavorazione per essere prodotto.
Solo in caso di grave e irrefrenabile prurito, che potrebbe portare a trauma cutaneo, si può e si dovrebbe ricorrere ad antistaminici ad uso veterinario (gli antistaminici uso umano non hanno alcuna efficacia) che è però bene ricordare hanno effetti collaterali anche gravi, soprattutto se utilizzati per lunghi periodi.
Questi farmaci non sono curativi; sono solo degli inibitori del prurito. Sono quindi molto efficaci perché eliminano il sintomo, senza però assolutamente togliere la causa.
Infine è importante ricordare che la dermatite atopica predispone la pelle ad essere soggetta ad altre patologie che possono essere aggravanti il suo stato.
La cute allergica si infiamma più facilmente ed il grattamento, può provocare traumatismi e lesioni che si potrebbero facilmente infettare.
Prurito nel cane: il morso di pulce.
Moltissimi cani risultano essere allergici al morso delle pulci. Si parla di percentuali davvero impressionanti: sono la prima causa di prurito nel cane!
Le pulci negli ultimi anni, hanno subito delle modificazioni per cui sono molto più resistenti agli antiparassitari tradizionalmente utilizzati.
E’ questo il motivo per cui molti sono convinti di essere liberi da questo problema, mentre invece il cane ha il parassita addosso.
Non basta quindi effettuare la corretta profilassi contro le pulci, bisogna periodicamente anche controllare che sia efficace.
Come capire se il tuo cane ha le pulci? Facile.
Osserva il pelo del cane, accarezzandolo contro-pelo.
Il parassita è visibile se ci sono infestazioni massicce, altrimenti vedrai più facilmente gli escrementi che sono pallini (sembra terra) attaccati al pelo o sulla pelle direttamente.
Preleva con un pettine fine per pulci questi residui e poggiali su di un foglio di carta bianca assorbente (lo Scottex tradizionale).
Fai cadere poche gocce d’acqua su di essi. Se si sciolgono formando una macchia marrone rossastra, quello è il segnale… sono escrementi di pulci che hanno succhiato il sangue del tuo cane.
Schifo vero!!??
Basta una pulce sola per scatenare l’inferno in soggetti allergici.
Sintomi
Il prurito è più insistente (di norma) alla base della coda. Ma non è sempre indicativo, questa localizzazione è tipica anche delle allergie alimentari.
Il prurito è intensissimo: il cane arriva a creare delle vere e proprie lesioni essudative che esitano poi in escare (croste) brunastre.
Terapia.
Un trattamento antiparassitario con spray o shampoo, deve eliminare le pulci nell’immediato.
Sarà utile anche fare un trattamento ambientale per eliminare il parassita che si può annidare nelle fessure dei muri, e ovunque in casa (non ti grattare… è solo un’impressione… he he).
Il trattamento preventivo prevede la somministrazione di pipette che devono essere applicate direttamente sulla cute e non sul pelo, come da indicazione del proprio veterinario.
Il consiglio è di utilizzare prodotti che abbiano anche un inibente la riproduzione del parassita in modo che, anche se ha fatto in tempo a mordere e quindi può replicarsi, produrrà uova sterili.
Negli ultimi tempi però i trattamenti cutanei risultano molto meno efficaci, al contrario dei trattamenti per bocca, che invece sembrano essere più utili alla eliminazione definitiva del problema.
Il problema degli antiparassitari dati per bocca è che spesso i cani piccoli ed i carlini in particolare, risultano piuttosto sensibili, con reazioni avverse anche piuttosto violente.
Per questo la loro somministrazione sarebbe sconsigliata.
Il consiglio è comunque di controllare quotidianamente il cane.
In caso di allergia da morso di pulce è sempre indicato un trattamento con omega 3, per rafforzare il film idro-lipidico della cute e ridurre l’infiammazione.
Prurito da antiparassitari
Gli antiparassitari hanno l’inconveniente di essere essi stessi causa di prurito.
Soprattutto in cani sensibili, possono provocare anche arrossamenti, fastidio e finanche alopecia nelle zone di applicazione.
Alcuni collari, ad esempio, possono essere causa di perdita di pelo, dove viene appoggiato e/o subito dietro alle orecchie, accompagnato da prurito più o meno intenso.
E’ da precisare che non dipende dal collare ma dalla sensibilità soggettiva del cane. Non esistono antiparassitari più o meno allergizzanti, a meno che non siano di origine naturale.
In questo caso le reazioni avverse sono decisamente inferiori, ma anche la loro efficacia.
Tali prodotti naturali quindi, sono consigliati in animali che mal sopportano farmaci, ma sono da utilizzare con maggior frequenza e tenendo sotto controllo più frequentemente il cane.
Prurito da acari: le rogne
Gli acari sono piccoli parassiti piuttosto fastidiosi che possono provocare danni anche importanti alla pelle del nostro cane, oltre ad essere davvero devastanti per il prurito molto invalidante che provoca.
La Cheyletiella ad esempio è piuttosto frequente e può prendere anche l’uomo. Non sempre provoca prurito, più spesso manifestandosi con esfoliazione cutanea.
Esistono acari così detti commensali che vivono all’interno del follicolo pilifero e che si replicano esageratamente, dando luogo a malattie come la rogna demodettica e sarcoptica.
Rogna demodettica e Sarcoptica.
Forse non sai che la rogna demodettica è causata sì da un acaro, il Demodex Canis, ma che la malattia è dovuta a predisposizione di razza.
Il carlino è una delle razze predisposte, insieme alla maggior parte delle razze Bull, Alani, Pincher ecc. ecc.
In questi soggetti esiste una difetto immunitario che consente all’acaro di replicarsi in modo esagerato provocando la malattia.
Si presenta soprattutto in soggetti debilitati, che hanno subito trattamenti corticosteroidei (cortisone) per lungo tempo, anziani, con malattie metaboliche o tumorali.
Sintomi.
Prurito intenso, con zone alopeciche più o meno ampie sia per la rogna demodettica che per la sarcoptica.
Spesso la condizione della pelle si aggrava a causa del traumatismo dovuto al grattamento.
La diagnosi è effettuabile solo con l’individuazione dell’acaro, che può essere messo in evidenza con raschiati cutanei, che devono essere più profondi per riscontrare il Demodex, mentre dovranno essere più superficiali per il Sarcoptes.
Terapia.
Il trattamento di queste affezioni è da valutare di caso in caso, considerando la possibile concomitanza di malattia immunitaria sottostante.
Farmaci antifungini sistemici, spugnature e shampoo lenitivi, oltre ai soliti integratori, saranno necessari per lunghi periodi di tempo.
Prurito nel cane carlino: la Malassezia
Anche di dermatite da Malassezia è stato ampiamente parlato in un articolo precedente.
La Malassezia è un lievito che è sempre presente sulla pelle del cane e che può proliferare in modo esuberante in condizioni di minor resistenza immunitaria del cane.
Sintomi
La dermatite da Malassezia si presenta con prurito intenso che spesso parte dalle orecchie, altra sede di proliferazione del lievito e si diffonde a tutto il corpo, con maggior enfasi alle zampe, sotto l’addome e nella regione ascellare.
Altro segno caratteristico è l’ispessimento cutaneo e il cambio di colore della pelle, visibile soprattutto in cani con pelle chiara.
Terapia.
Il trattamento da Malassezia non è complicato, se non fosse che la sola terapia contro il lievito non è in grado di risolvere il problema definitivamente.
La parassitosi si ripresenterà se non si risolve il fattore che ne ha causato l’insorgenza.
Shampoo frequenti, creme e somministrazione di farmaci antifungini per via sistemica, riescono a risolvere la situazione in tempi medio lunghi.
Sarà però fondamentale affrontare un percorso diagnostico volto ad accertare le cause sottostanti, in alternativa, la dermatite da Malassezia avrà certamente recidive.
Anche in questo caso è fondamentale una integrazione alimentare con Omega-3.
Prurito da allergia alimentare
Le allergie alimentari sono certamente causa molto frequente di prurito.
Sintomi.
Il prurito allergico alimentare si presenta:
- in tutte le stagioni;
- più frequentemente nella zona perineale, ma anche su testa, orecchie, e zampe;
- scompare con la sospensione della somministrazione dell’agente scatenante.
Spesso i cani allergici presentano lesioni secondarie al grattamento: rossore, escoriazioni più o meno umide ed escare (croste).
Il pelo certamente diventa meno lucido ed è frequente la presenza di forfora.
E’ da specificare che sono più frequenti delle false allergie alimentari, soprattutto se il cane è alimentato con alimenti commerciali secchi che hanno al loro interno molte sostanze di natura non nota, derivanti dalla lunga e laboriosa lavorazione che necessita la produzione.
E’ piuttosto facile avere casi di cani che, apparentemente sono allergici ad un alimento, perché quella è la base della crocchetta che si sta somministrando.
Quando però si passa ad una alimentazione fresca, casalinga il cane smette di grattarsi anche se alimentato con lo stesso ingrediente che però, somministrato fresco, non causa allergia.
Terapia.
La terapia per le allergie alimentari, corrispondono anche al protocollo diagnostico.
Bisogna cioè effettuare una dieta privativa con somministrazione di un alimento per volta e valutare la risposta del cane dopo due o tre settimane.
Una volta individuato l’alimento si potrà modulare una dieta fresca, casalinga in base alle sue esigenze.
E’ fondamentale però nel frattempo, ripristinare una buona idratazione della cute che quindi andrà alimentata con acidi grassi essenziali (i soliti omega-3).
Inoltre si potranno lenire le eventuali lesioni prodotto dal grattamento con creme idratanti e disinfettanti, come quella agli ioni d’argento.
Conclusioni
Le cause di prurito sono davvero tante nei nostri amici a 4 zampe.
Il modo migliore per diminuirne la possibilità di insorgenza è rendere la pelle forte, impermeabile e ben idratata.
Una alimentazione corretta dovrebbe essere fatta con cibi umidi, se ti affidi a prodotti commerciali. Se invece scegli di effettuare una dieta casalinga (altamente consigliata) o fresca, ricorda di evitare il fai da te e di affidarti a professionisti che siano in grado di bilanciare in modo corretto tutti i componenti, veterinari o biologi nutrizionisti, diffidando di altre figure professionali che non possono avere alcuna competenza in merito.
Una buona integrazione alimentare con acidi grassi essenziali è la base per avere pelle forte e sana.
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