Il colpo di calore è una emergenza veterinaria che può presentarsi con maggior frequenza in cani con respirazione difficoltosa come il carlino e tutti i brachicefali in generale.
Saperla riconoscere e prevenirla è cosa necessaria da parte del proprietario che deve essere consapevole dei rischi a cui il proprio peloso va incontro.
Colpo di calore nel carlino: un brachicefalo estremo.
In un articolo precedente abbiamo parlato dei problemi respiratori del cane carlino. Sono quelli di tutti i cani con conformazione estrema delle ossa cranio-facciali.
Sono purtroppo molti e si aggravano qualora non si mettano in pratica degli accorgimenti (chirurgici) che rallentino le possibili complicanze.
Tra queste, il colpo di calore o ipertermia maligna, un innalzamento della temperatura repentino ed esagerato, che può portare a gravi danni (fino alla morte) del tuo cane.
Colpo di calore: cos’è?
Il colpo di calore è un innalzamento improvviso della temperatura corporea, che provoca danni gravissimi e morte nel giro di poche ore, qualora non ci si rendesse conto che sta avvenendo e l’innalzamento non venga tamponato.
Si può più facilmente instaurare in condizioni climatiche di caldo estremo, ma nel cane carlino (e in tutti i brachicefali) è sufficiente un ambiente chiuso, poco areato, con una temperatura medio alta, per instaurarlo.
L’innalzamento della temperatura corporea con conseguente incapacità dell’organismo di dissiparla, porta a danni renali, aritmia cardiaca, shock, fino a crisi convulsive per danno cerebrale e morte del paziente.
Termoregolazione: come avviene nel cane?
Per comprendere fino in fondo il meccanismo per cui si instaura la sindrome è bene ricordare alcuni brevi ma semplici concetti di fisiologia della termoregolazione nel cane.
Per mantenere corretta la temperatura corporea l’organismo, quando essa si alza, mette in atto diversi meccanismi di dissipazione del calore.
La termoregolazione nei canidi è diversa rispetto ad altri mammiferi come il cavallo o l’uomo ad esempio, in cui la temperatura corporea viene mantenuta a livelli stabili anche grazie alla sudorazione.
I cani non sudano, o meglio lo fanno ma in modo molto poco efficace, attraverso i cuscinetti plantari.
L’evaporazione dei liquidi serve a togliere calore e i cani, per sopperire al fatto che non riescono a farlo lungo il corpo, lo fanno attraverso la respirazione e la bocca.
E’ il motivo per cui, quando hanno caldo, aprono la bocca e perdono saliva.
Il 70% della perdita di calore dal corpo del cane avviene attraverso il movimento oscillatorio (quindi per convezione e radiazione) della superficie corporea. [1]
Un cane che ha difficoltà respiratorie, è più soggetto ad avere un sistema di ventilazione meno efficace nella dispersione del calore e questo lo porta quindi più facilmente ad essere soggetto al colpo di calore.
Inoltre il movimento della lingua avanti e indietro serve per ventilare la parte. L’aria fresca che passa (o dovrebbe passare) con l’inspirazione deve riuscire a rinfrescare le parti interne.
Anche lo scambio di calore da un corpo ad un altro (conduzione) ha un importante ruolo nella termoregolazione: ne è la riprova il fatto che, quando un cane ha caldo, tende a sdraiarsi cercando superfici fresche, soprattutto sulla pancia, dove ha meno pelo.
Fattori predisponenti il colpo di calore: oltre al brachicefalismo
Ma non è solo l’ambiente esterno che può provocare un innalzamento della temperatura: il metabolismo basale, il movimento muscolare e il metabolismo dei nutrienti, sono tutte “fonti di calore” per il corpo.
Esistono poi, delle condizioni che possono essere delle aggravanti.
Tra quelle fisiche che riducono la capacità di dissipare calore, troviamo:
- obesità e sovrappeso,
- paralisi laringea,
- collasso tracheale,
- sindrome brachicefalica conclamata,
- età avanzata, o molto giovane,
- scarsa capacità di acclimatizzazione,
- problemi neurologici centrali o periferici,
- problemi cardiovascolari,
- deperimento per pregresse patologie,
- trattamenti con diuretici (che riducono l’acqua),
- assente o ridotto approvvigionamento di acqua.
Tra i fattori che inducono la produzione di calore :
- tremori muscolari,
- piressia (febbre),
- esercizio fisico esagerato,
- intossicazione da noci di macadamia,
- attacchi epilettici (eclampsie).
- ipertiroidismo.
Differenza tra ipertermia e colpo di calore
L’ipertermia è un innalzamento della temperatura (febbre) dovuta o meno a infezione da batteri piogeni.
E’ un eventuale fattore predisponente e potenzialmente scatenante il colpo di calore.
Non è frequente nel cane e le cause sono da ricercare in :
- forme traumatiche,
- pancreatiti,
- malattie immunomediate,
- infezioni da batteri piogeni,
- intossicazione.
Nel colpo di calore, la dissipazione del calore è impossibilitata e l’ipertermia perdura. La temperatura si innalza oltre il limite di sopportazione del cane, in un crescendo che porta a gravissimi danni.
Spesso si chiede oltre quale temperatura ci si deve preoccupare. In realtà la temperatura normale è 38-39° circa nel cane, per cui leggermente più alta rispetto alla nostra.
Nel colpo di calore però la temperatura sale molto velocemente e nel brachicefalo è sicuramente utile cercare di effettuare da subitole manovre di raffreddamento, se le condizioni climatiche possono far pensare a questa situazione.
Il limite quindi è piuttosto variabile a seconda delle condizioni fisiche e di salute individuali.
Colpo di calore: cosa succede al cane carlino?
Una volta che l’innalzamento della temperatura si è instaurato e viene mantenuto, nel giro di poco tempo si hanno delle modificazioni cellulari che portano a grave deterioramento degli organi: polmoni, cardio-circolatorio, sistema nervoso centrale, gastrointestinale e renale.
Inoltre si instaurano delle alterazioni della coagulazione (CID) che portano ad esito infausto nel giro di poco tempo (qualche ora).
Sintomi del colpo di calore: quanto dura?
Nel momento in cui il soggetto si trova in uno stato di ipertermia, si hanno nell’ordine:
- agitazione sempre crescente,
- ricerca di un luogo fresco,
- spesso lingua bluastra per fame d’aria,
- respiro affannoso,
- VOMITA.
Il cane che vomita è già in uno stato di ipertermia complicato, per cui fare attenzione a non confondersi.
La durata di questa fase è di circa 20 minuti.
In questa situazione e valutando la possibilità ambientale, magari di caldo o ambiente particolarmente umido, provare la temperatura rettale (con termometro). Se superiore a 40° cominciare ad attuare le procedure di raffreddamento (che vedremo dopo).
Superata questa fase le gengive cominciano a seccarsi (altri 20 minuti) e a diventare rosse. Iniziano i sintomi neurologici, con il cane che perde lucidità, è confuso e non sa orientarsi. La circolazione comincia a scompensare con tachicardia.
Nell’ultima fase si ha edema cerebrale, con convulsioni e morte.
Colpo di calore nel carlino: come raffreddare il cane
Cosa fare in caso ci si renda conto che il cane sta soffrendo il caldo?
- La prima cosa da fare è, se è in una posizione assolata o in un ambiente caldo o troppo umido o senza aria, spostarlo immediatamente.
- Misurare la temperatura rettale (con termometro, nell’ano).
- Se è superiore a 40°C allertare il veterinario più vicino.
Intanto bisogna cercare di abbassare la temperatura.
Ricordo che l’esito positivo dell’intervento presso il veterinario, è fortemente condizionato dalla tua capacità di intervenire subito nel raffreddare il cane.
Uno studio ha dimostrato un tasso di mortalità del 49% per i cani che non sono stati raffreddati dai proprietari, contro il 19% di quelli che sono stati raffreddati prima di essere trasportati dal veterinario [2].
Non pensare dunque che sia una perdita di tempo! Gli stai salvando la vita!
Per farlo ricorda che il freddo lo puoi trasmettere sia per contatto con oggetti freddi che attraverso l’aria, per cui devi:
- dare acqua fresca da bere subito,
- docce fresche sulle zampe,
- azionare un ventilatore,
- panetti di ghiaccio per qualche minuto sulla nuca, sotto le ascelle,
- l’alcool etilico: spruzzato in parti senza pelo evapora subito e con l’evaporazione raffredda il corpo.
NON IMMERGERE IL CANE IN ACQUA GHIACCIATA!!
Lo shock termico potrebbe avere effetto contrario, la vasocostrizione improvvisa può aggravare.
Inoltre l’obiettivo di tutte queste operazioni è quello, non solo di abbassare la temperatura, ma di ridurre l’agitazione e il cane quindi deve sentirsi pian piano meglio e non spaventarsi.
Se la temperatura nel giro di 10-15 minuti scende, attivarsi e portare il cane dal medico, raffreddando prima l’automobile, continuando a rinfrescarlo (con ghiaccio o l’alcool che evapora).
Non mettetevi in macchina con il cane accaldato e agitato senza avere fatto qualcosa prima e senza cercare di raffreddarlo prima (ovviamente se il cane ha già perso i sensi…. si deve subito andare, ma in caso contrario cercare di abbassare la temperatura contemporaneamente).
Se la temperatura è sotto i 40° e c’è la sola agitazione, attivarsi per tranquillizzare il cane, rinfrescandolo e ponendolo in luogo fresco. Se il cane si rasserena, avete scampato il pericolo.
Come evitare il colpo di calore nel cane
Ed ora qualche consiglio sulla prevenzione del colpo di calore.
Se hai un cane con difficoltà respiratorie, sintomatico, oppure potenzialmente manifesto, ricorda che anche temperature medie (e gli sbalzi di temperatura anche verso il caldo) sono potenzialmente pericolosi.
- Evita di lasciare il cane in luoghi chiusi e senza aria che circola: anche un cortile all’aperto, ma senza un luogo d’ombra o senza circolo d’aria è potenzialmente un forno acceso….
- Ovviamente l’auto al sole è da evitare.
- Cuccioli e cani anziani devono essere portati a muoversi e in giro, solo nelle ore più fresche della giornata.
- Evitare in estate di portarli in spiaggia con te, quando fa troppo caldo.
- Avere sempre acqua abbondante con sé.
- Se non puoi fare a meno di essere in un luogo potenzialmente troppo caldo, oltre all’acqua, potresti portarti dietro il ghiaccio secco spray, oppure il ghiaccio istantaneo (quei cuscinetti che si schiacciano e diventano ghiaccio), se noti agitazione, puoi avere subito a portata di mano qualcosa che può rinfrescare il cane.
Un ultimo consiglio. In questi ultimi anni, gli sbalzi di temperatura, periodi che si alternano a freddo e poi caldo improvviso, sono molto più frequenti.
I cani, come noi umani sono molto sensibili e si destabilizzano, perché non hanno il tempo di adattarsi al cambiamento.
È stato dimostrato che nell’uomo, per un acclimatamento parziale ad un ambiente caldo sono necessari da 7 a 21 giorni. Sembra probabile che anche il cane richieda un arco di tempo pari o superiore (fino a due mesi). [3]
Attenzione dunque anche alla primavera o ad una piacevole (per noi) giornata di sole dopo un temporale. Se la temperatura è più alta del solito, può però essere troppo alta per loro.
Il consiglio quindi non è di agitarsi e non far vivere il cane, ma quello di avere l’accortezza di tenerlo sempre all’ombra e con acqua a disposizione, perché quello è il farmaco più efficace che si può avere !
Bibliografia:
- Lewis S: Effect of heat on canine and feline. ISU Vet 38(3):117–121, 1976
- Drobatz KJ, Macintire DK: Heat-induced illness in dogs: 42 cases (1976-1993). JAVMA 209(11):1894-1899, 1996.
- Rozanski EA, Boysen S: Heatstroke. Stand Care: Emerg Crit Care Med 3(2):4-8, 2001
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la Dott.ssa Silvia Bonasegale Camnasio
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